“Apprezziamo l’iniziativa di Fratelli d’Italia che ha deciso di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione contro la sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato riguardante le concessioni demaniali marittime” – ha affermato Antonio Capacchione, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio.
“Avevamo chiesto, da settimane, ai parlamentari e alle Istituzioni rappresentative un ‘atto di coraggio’ e un ‘atto di orgoglio’ a difesa delle prerogative del Parlamento che sono state ‘umiliate’ dal Consiglio di Stato – ha proseguito Capacchione. Il partito di Giorgia Meloni, a nostro avviso, ha, finalmente e correttamente, raccolto questa sollecitazione.
E’ un fatto estremamente positivo che va, non solo a difesa dei 30.000 imprenditori balneari italiani, ma, soprattutto, delle prerogative del Parlamento e delle Istituzioni rappresentative. Nel contempo non possiamo anche evidenziare che il Consiglio di Stato, in una sentenza depositata oggi, contraddice quanto affermato nell’adunanza plenaria in ordine alla proprietà aziendale e all’applicazione della Direttiva Servizi alle concessioni vigenti anteriori al 2009. A conferma che la sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria è una sentenza assai discutibile: una brutta pagina della giurisprudenza amministrativa italiana".
“Per quanto ci riguarda confermiamo che il SIB impugnerà la sentenza dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato - ha concluso il presidente del Sindacato - davanti alla Corte di Cassazione per eccesso di giurisdizione”.