Dall'assemblea regionale dei Balneari Pugliesi che si è svolta a Bari un appello a tutte le Istituzioni, nazionali, regionali e locali affinché si affronti la questione balneare con serietà e senso di responsabilità.
La questione è irrisolta da 13 anni, durante i quali i 7 governi nelle 4 legislature hanno prorogato le concessioni con l'impegno alla riforma della materia sempre differita.
Chiesto un impegno corale delle Istituzioni per salvaguardare un settore di successo del Paese e metterlo nelle condizioni per una sua ulteriore crescita.
La Puglia è un esempio paradigmatico di come la balneazione sia stata e sia la leva di crescita economica e sociale di intere comunità.
Senza la balneazione il Gargano e il Salento sarebbero ancora fra i territori più arretrati del Paese.
La Puglia è anche la regione dove è possibile una crescita ulteriore di questo fenomeno stante l'ampia disponibilità di costa su cui possono essere realizzate altre imprese.
Serve una riforma organica nazionale che coniughi concorrenza e tutela dei diritti dei concessionari attualmente operanti: dal diritto al lavoro alla proprietà aziendale.
Necessaria una modifica della governance istituzionale che elimini la scissione fra lo Stato centrale che incassa i canoni e le Regioni e Comuni che hanno l'onere di esercitare le funzioni.
Indispensabile aggiornare gli strumenti di pianificazione regionali della costa per una crescita ecosostenibile e socialmente orientata.
Sono intervenuti con il Presidente nazionale del Sib Confcommercio Antonio Capacchione, il Direttore marittimo di Puglia e Basilicata Jonica Contrammiraglio Vincenzo Leone, Il Vicepresidente e assessore regionale al demanio Raffaele Piemontese, il senatore Roberto Marti, i deputati Bellomo, DiMattina e Depalma e numerosi sindaci e amministratori locali (Bari, Barletta Margherita di Savoia, etc...).