Scogliera anti-erosione a difesa degli stabilimenti
Francavilla, ma l’intervento realizzato in acqua dai balneatori non è stato ancora autorizzato dalla Regione. Luciani: lavori da bonificare? Non decide il Comune. Il parere di Riccardo Padovano Lacchè del SIB.
Le mareggiate che nelle ultime settimane hanno colpito il litorale di Francavilla al Mare hanno provocato danni principalmente nella zona nord, con stabilimenti lesionati e centinaia di metri cubi di sabbia portati via dalla forza del mare. Per provare a porre rimedio alle conseguenze dell’erosione e evitare che nuove mareggiate possano aggravare i problemi, i balneatori della zona di Pretaro hanno chiesto e ottenuto dal Comune la possibilità di posare delle scogliere radenti a difesa della costa.
Hanno quindi utilizzato le rocce riemerse dalla sabbia dopo l'ondata di maltempo per collocarle in acqua, a una decina di metri dalla battigia. L'altro ieri, il dirigente delle Opere Marittime e Acque Marine della Regione, Carlo Visca, ha controllato la regolarità dei lavori. Il nodo della questione sembra essere l'attuale posizionamento in acqua delle rocce, che ha creato una seconda linea di scogliere oltre a quella già presente. A quanto pare, il Comune può autorizzare una simile operazione temporanea (gli scogli dovranno infatti essere rimossi prima della stagione estiva),a protezione degli stabilimenti, facendo però posare i massi sulla sabbia, non in acqua, giacché l’ente locale non ha alcuna potestà decisionale sul mare. Che spetta invece alla Regione. «Se la Regione non ha già autorizzato quel tipo di operazione» spiega il sindaco, Antonio Luciani, «i balneatori dovranno riprendere gli scogli e rimetterli sulla spiaggia. Da quello che so, si stanno già muovendo in Regione per verificare la possibilità di lasciarli lì. So che ci sarà una valutazione su questo intervento realizzato dai balneatori».
In ogni caso, le rocce andranno rimosse prima dell'estate. E, in caso di mancata autorizzazione postuma della Regione, andranno spostate subito. «L’intervento», è il parere di Riccardo Padovano, SIB-Confcommercio, «è stato eseguito nel rispetto di tutte le condizioni. Una cosa è certa, quelle opere non sono solo a difesa degli stabilimenti balneari, ma anche delle abitazioni civili e del collettore rivierasco. Se dovesse arrivare una mareggiata come quella di due settimane fa, l'acqua arriverebbe dentro alle case. Pur difendendo le proprie strutture, i balneatori stanno difendendo anche le case e la pista ciclabile. I lavori non sono ancora conclusi, quando i lavori saranno terminati faremo il punto della situazione, fra circa quindici giorni. Gli scogli emersi erano un pericolo per chi passeggiava sulla spiaggia. Lungi da noi fare qualcosa contro legge. Normalmente, ci occupiamo di mettere gli ombrelloni, adesso stiamo anche intervenendo a difesa della costa. Vogliamo difendere la nostra attività e la spiaggia, che ci permette di lavorare. Senza sabbia, nessuno verrà al mare a Francavilla. Troveremo una soluzione alla fine dei lavori, stiamo cercando di allestire un arenile decente per la prossima estate. Fatto questo lavoro, poi dovremo occuparci della sabbia». Intanto, il sindaco, che ha incontrato il governatore Luciano D'Alfonso, conferma la disponibilità di un finanziamento di 950mila euro concesso dalla Regione proprio per i problemi della zona nord del litorale: «Ci stiamo attivando per realizzare i pennelli del progetto Ricama, come quelli fatti sul litorale di Pescara. Per questa realizzazione potremmo utilizzare quegli stessi scogli».