La nostra petizione a Matteo Renzi

Nov
7
2014

Roma 7 novembre 2014

Prot. n. 363

AI DIRIGENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Cari Colleghi,

Occorre dare avvio alla raccolta firme sul testo della petizione allegata, da presentare entro la metà di dicembre al Presidente del Consiglio, e stiamo valutando se potrà essere utile rimetterla anche ai Presidenti di Camera e Senato. Si tratta di una iniziativa di grande portata che deve dare una rappresentazione straordinaria di quante imprese e di quante famiglie sono legate a questo settore economico e si attendono dal loro Governo una soluzione all'altezza delle aspettative che sono quelle di vedersi riconoscere il diritto, in Italia e in Europa, di poter continuare a svolgere il proprio lavoro.

Non possiamo quindi nemmeno pensare che il progetto non riscuota il successo auspicato di condivisione totale da parte della categoria; è quindi necessario che tutti i balneari, ma anche le altre imprese che operano in regime di concessione, si mobilitino per la raccolta delle firme: in caso contrario verrebbero meno il senso delle battaglie che stiamo conducendo da anni e il dovere di tutelare il futuro delle nostre famiglie. L'obiettivo è quello che nessun titolare di concessione manchi di certificare, con la sua firma, un appello che chiede con forza la garanzia del lavoro e la certezza nel futuro per le attuali imprese.

Oltre al testo della petizione troverete allegato un modello di raccolta firme che, per essere seria e attendibile, deve riportare il nome e cognome di tutti i soci delle singole imprese concessionarie, il nome dello stabilimento balneare o ristorante, albergo, campeggio, ecc., il luogo dove è ubicato con indicata la provincia, la firma e gli estremi del documento di identità.

Entro la fine del mese la raccolta di firme dovrà essere terminata e conclusa con la spedizione degli elenchi a Roma dove, entro il 15 dicembre, terremo una manifestazione nazionale che precederà la formale consegna della petizione a Palazzo Chigi.

Non c'è quindi tempo da perdere e suggeriamo che per ogni località, provincia e regione vengano incaricati colleghi che si facciano carico di monitorare le singole realtà così da avere sotto controllo lo stato di avanzamento della raccolta in modo da evitare che ci siano ritardi e, tanto meno, carenze.

Non ce lo possiamo permettere!