Nel corso del convegno “I Bagni di Mare – alle origini della balneazione attrezzata italiana fra benessere e sicurezza”, che si è svolto a Napoli nello storico Bagno Elena (nato nel 1840), è stato messo in evidenza come la balneazione attrezzata italiana sia una storia di successo che ha reso competitivo il nostro Paese nel mercato internazionale delle vacanze, costituendo, oggi, una delle più importanti espressioni del Made in Italy che va opportunamente rivendicato.
Anche quest’anno, in periodo pandemico, la vacanza degli italiani (20,5 milioni) ha visto prevalere il mare (64%) che ha, addirittura, quadruplicato la scelta della montagna (18%), (dati dell’Osservatorio di Confturismo-Istituto Piepoli del settembre 2021).
La balneazione attrezzata è sorta agli inizi dell’Ottocento per esigenze salutistiche, si è affermata a cavallo del Novecento, nella “belle epoque”, come fenomeno di moda, per esplodere nel Secondo dopoguerra, con il miracolo economico, come espressione del benessere acquisito dalle masse popolari.
Pensiamo alla funzione nella battaglia contro la tisi (il cosiddetto mal sottile, che ha afflitto quel secolo), da parte dei medici ottocenteschi, come i toscani Giuseppe Giannelli e Giuseppe Barellai, per l’affermarsi della costa della Versilia, o all’igienista del lombardo Paolo Mantegazza per quella romagnola.
Ricordiamo la stilista Coco Chanel che ha inventato l’abbronzatura agli inizi del Novecento, fino ad allora disdicevole perché segno del lavoro e della fatica nei campi.
È stato, poi, citato il film “Il mare” (Bagno in mare) dei fratelli Lumière, ricompreso tra i dieci proiettati al primo spettacolo cinematografico pubblico del 28 dicembre 1895 a Parigi. Ma anche la nostra produzione cinematografica: ‘Il seduttore’ con Alberto Sordi del 1954 o le canzoni come ‘Sapore di sale’ di Gino Paoli del 1963 e il film dei fratelli Vanzina “Sapore di mare” del 1983.
Il modello giuridico su cui è sorta e sviluppata la balneazione attrezzata italiana è stata quella di una concessione amministrativa di durata assai limitata, per non pregiudicare l’ambiente costiero e per un controllo stringente sull’affidatario, con la garanzia, alla sua scadenza, del diritto di insistenza in favore del titolare.
Non v’è chi non veda che senza la garanzia di continuità aziendale, derivante proprio dal diritto di insistenza, nessuno avrebbe intrapreso l’attività di balneazione e, quindi, non sarebbe sorta e non si sarebbe sviluppata la balneazione attrezzata italiana.
Spetta adesso a tutte le Istituzioni, con uno sforzo corale, salvaguardare e tutelare questo settore così importante per l'Italia, non solo da un punto di vista economico ma financo in quello storico-culturale: un pezzo dell'identità del nostro Paese.
Questo convegno rientra tra le iniziative per le celebrazioni del 60esimo anniversario della costituzione del Sindacato Italiano Balneari, la più antica e rappresentativa Organizzazione di categoria degli imprenditori del nostro Paese, per evidenziare il ruolo e la funzione della balneazione attrezzata italiana.
Ai lavori, fra gli altri, hanno preso parte Massimo Garavaglia, Ministro del turismo e l’Ammiraglio Pietro Giuseppe Vella, Direttore marittimo della Campania.