Crisi economica, maltempo e inquinamento delle acque le cause di un calo di presenze in alcuni litorali pari ad oltre il 40%.
“La stagione balneare 2005 in Calabria si è rivelata un vero disastro, da giugno ad agosto il calo di presenze in alcune tratti di spiaggia è arrivato a sfiorare il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, (si tratta del peggiore risultato in Italia)”, dichiara Riccardo Borgo, Presidente nazionale del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. “Le cause che conferiscono alla Calabria questo primato negativo rispetto alle altre regioni italiane, continua Borgo, sono da attribuire ad una generale crisi economica, alle sfavorevoli condizioni atmosferiche, ma, soprattutto, alla qualità delle acque che hanno costretto diversi sindaci a emettere ordinanze che vietavano la balneazione”. Già nelle settimane scorse l’On.le Agazio Loriero, Governatore della Regione Calabria, aveva affrontato in maniera corretta il problema dell’inquinamento denunciando le carenze degli Organi amministrativi preposti alla gestione del servizio di depurazione delle acque. “Per arrivare ad una soluzione definitiva del problema, continua Borgo, che coinvolge non solo il settore balneare ma tutto il comparto turistico della Calabria, il nostro Sindacato intende concertare al più presto con i vertici dell’Ente Regione Calabria e gli Assessori regionali che hanno competenze specifiche sull’ambiente l’immediata attivazione di tutte quelle procedure in grado di riportare le acque di balneazione ioniche e tirreniche a quella trasparenza e cristallinità per le quali sono famose nel mondo; è impensabile, infatti, dover affrontare un’altra stagione estiva nelle medesime condizioni, anche perché il permanere dell’attuale situazione ecologica comporterebbe la crisi del settore delle imprese balneari che animano le coste calabresi e, conseguentemente, la perdita di molti posti di lavoro. In quest’ottica il S.I.B. auspica che l’Amministrazione regionale costituisca al più presto un incontro tra tutti coloro che possono intervenire per raggiungere questo risultato (Regione, Province, Comuni, Arpal, Autorità Marittima, ecc.) con la partecipazione del Sindacato di categoria, la cui esperienza è in grado, oggi, non solo di porre in evidenza le problematiche vissute e registrate nella stagione 2005, ma anche e soprattutto di suggerire quali strumenti mettere in atto con immediatezza per ovviare alle attuali carenze”. Resta prioritario l’obiettivo di adeguare i depuratori presenti sul territorio affinché siano in grado di operare correttamente anche durante i mesi estivi quando la popolazione residente si decuplica, di effettuare controlli e le opportune bonifiche, quando necessarie, dei numerosi corsi d’acqua prima che si riversano in mare. Il turismo balneare costituisce per la Calabria una risorsa unica ed irrinunciabile che va valorizzata e tutelata con tutti i mezzi a disposizione; gli imprenditori balneari fanno la loro parte e si augurano che anche le Amministrazioni collaborino fattivamente nello svolgimento di quei compiti specifici alle quali sono preposte per garantire da subito un salto di qualità nella stagione 2006.
Roma, 8 settembre 2005