Ordine del Giorno n. G/2518/1e5/38 al ddl S.2518
presentato il 14/02/2011 in I Affari Costituzionali del Senato da Paolo TANCREDI (PdL) e altri 2 cofirmatari Gasparri e Quagliarello [ apri chiudi ]
Maurizio GASPARRI, Gaetano QUAGLIARIELLO.
Il Senato,
in sede di discussione del disegno di legge Atto Senato n. 2518 recante "Conversione ìn legge del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie",
premesso che:
interesse della Comunità europea è di realizzare un mercato unico e competitivo a vantaggio delle piccole e medio imprese che, a causa di una eccessiva burocratizzazione o di prescrizioni legislative limitanti, impediscono la libera circolazione di servizi e la libertà di stabilimento di un prestatore che ha desiderio di svolgere la propria attività d'impresa in uno Stato diverso da quello d'origine. Certamente la Comunità europea non intende perseguire tale obiettivo riducendo al fallimento decine dì migliaia di famiglie italiane determinandone, tra le varie infauste conseguenze, anche l'automatica espulsione dal mercato unico, dando vita, in tal modo, ad una disparità di trattamento tra i cittadini europei;
la Direttiva Servizi nelle sue premesse e, a seguire nei suoi articolati, prevede autorizzazioni temporanee per il prestatore interessato a far circolare un proprio servizio, mentre prevede la necessità di ricorrere al sistema dell'automatico rinnovo laddove il prestatore voglia e abbia bisogno di certezza del lungo termine al fine di stabilire in modo stabile e duraturo la propria impresa (art. 11 Dir. Serv.),
considerato che:
in Italia con la costituzione del sistema dell'automatismo in materia di concessioni demaniali marittime è stata realizzata una tipologia di turismo unica al mondo, non solo unica in Europa. Essa è una specificità nazionale costituita da tante specificità locali e regionali. Una vera e propria tipicità culturale che va salvaguardata così come i principi comunitari prevedono;
appare necessario evitare che un repentino mutamento normativo trasformi e distrugga l'opera di costruzione dì oltre 30.000 imprese, di persone, che vivono di questo settore direttamente ed indirettamente e l'obbligo, in assenza di una compiuta indagine conoscitiva della materia, di concedere un termine, dal giusto respiro, all'interno di un provvedimento legislativo di riordino della materia, per dare tranquillità e certezza a chi negli anni precedenti aveva deciso di stabilire la propria impresa realizzando vere e proprie aziende turistiche,
impegna il Governo:
a non vanificare quanto sino ad oggi garantito, attraverso la tutela dell'affidamento, principio caro all'Italia ma nondimeno anche alla Comunità europea;
a inserire, già nel provvedimento di intesa tra Stato e Regioni, propedeutico ad una legge quadro di riordino della materia, una norma transitoria, congrua, per consentire il certo e ordinato svolgimento della vita di un'azienda nonché l'ulteriore facoltà della possibile rinegoziazione dei titoli pendenti per la migliore stabilizzazione dell'azienda turistica esistente ed il perseguimento del miglior interesse pubblico data la particolare professionalità acquisita nel corso degli anni;
ad attivare gli strumenti che la stessa Comunità europea indica per la risoluzione di eventuali disparità, valutando la possibile esclusione delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative dalla direttiva servizi o con deroga dalla stessa tramite l'attività di Monitoraggio che si concluderà quest'anno il 28.12.2011, data entro cui il Consiglio dei Ministri può decretarne l'esclusione.