Capacchione: “Si apre uno spiraglio per la categoria. Primo obiettivo: ricostruire gli stabilimenti distrutti dalle mareggiate e far ripartire gli investimenti”.
“Apprendiamo che, finalmente, si è aperto uno spiraglio nella ‘battaglia’ degli imprenditori balneari italiani per veder riconosciuto il diritto ad esistere e a continuare a lavorare nell'interesse del Paese” afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.
“Aspettiamo, naturalmente, di vedere la norma per un giudizio definitivo – continua Capacchione. Ma, fin da subito, possiamo dire che la notizia fornita dai capogruppo della Lega viene accolta con grande sollievo e soddisfazione dalle 30.000 famiglie di balneari con 100.000 addetti diretti”.
In modo particolare dalle 3.000 aziende che hanno visto gli impianti balneari distrutti dalle recenti mareggiate. Potranno iniziare tutti a lavorare per rimetterli in funzione in vista della prossima stagione estiva e, soprattutto, potranno ripartire gli investimenti, bloccati da troppo tempo, in questo cruciale settore economico del Paese, per affrontare al meglio l'agguerrita concorrenza internazionale.
Finalmente per gli imprenditori balneari italiani si intravede la fine di un incubo durato nove anni: quello di non avere più il lavoro e le proprie aziende; per il Paese di perdere un importante fattore di forza del nostro ‘Made in Italy’.
“Un ringraziamento a tutte le Forze politiche parlamentari - conclude il presidente del S.I.B. - che hanno ben compreso la drammaticità della situazione e ascoltato il grido di dolore di questa parte così importante dell’economia italiana. Ritengo di dover fare un ringraziamento particolare al ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, per l'impegno profuso nel mettere in sicurezza questo importante comparto del nostro turismo”.