Estate: troppi gli incidenti sulle spiagge italiane

Ago
16
2004

Gli imprenditori balneari propongono di sorvegliare l’intera fascia costiera.

“Sono troppi i morti sulle spiagge italiane”, afferma Riccardo Scarselli, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 stabilimenti balneari. La maggior parte degli incidenti avviene sui litorali abbandonati, nelle spiagge libere o prive di concessione, ci troviamo di fronte ad una vera e propria ‘strage’ quotidiana che deve far riflettere: ogni anno oltre 1.000 le persone coinvolte. “La soluzione è quella di non lasciare un solo metro quadrato della fascia costiera senza sorveglianza, propone Scarselli, il nostro Sindacato, quindi, si offre come consulente delle Regioni per la redazione dei PUA - Piani di Utilizzazione degli Arenili - e per mettere a punto un sistema di difesa sia dei litorali che dell’ambiente. Gli imprenditori balneari, definiti le ‘sentinelle del mare’, svolgono un ruolo importante con esperienza e professionalità, molte vite umane si sarebbero potute salvare se la situazione di pericolo fosse avvenuta vicino ad uno stabilimento balneare, non dimentichiamoci, poi, che d’estate un bagnino compie in media dai 5 ai 20 salvataggi. Per quanto riguarda le presenze in spiaggia il giorno di ferragosto, Scarselli conferma che “anche nel giorno più importante della stagione estiva abbiamo registrato un calo di turisti intorno al 10% rispetto allo scorso anno, si tratta nella maggior parte di casi di persone che vogliono rilassarsi a tutti i costi, spendono di più ma sono molto esigenti e concentrano la vacanza in pochi giorni”.

Roma, 16 agosto 2004

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